Partigiano uccise seminarista 14enne, la figlia chiede scusa

Partigiano uccise seminarista 14enne, la figlia chiede scusa

Il gesto per superare una pagina buia con un gesto pacificante

Nel ’45 il partigiano comunista Giuseppe Corghi uccise un seminarista di soli 14 anni. La crudele vicenda ebbe luogo nell’ambito della ventata d’odio che si scatenò dopo la morte di Benito Mussolini e la caduta definitiva del Fascismo, anche nella sua forma repubblicana.

A distanza di 73 anni, la figlia di Giuseppe, Meris Corghi, durante una funzione religiosa, ha chiesto perdono per l’efferato gesto.

L’intenzione di Meris è quella di superare con questo atto di pacificazione, simbolico ma molto suggestivo, una pagina sicuramente buia della nostra storia nazionale.

Il seminarista, Rolando Rivi, è stato beatificato da Papa Francesco.

L’episodio avvenne nel cosiddetto “triangolo rosso” in Emilia Romagna. Una zona che segnò una delle aree più ricche di contrapposizioni tra fascisti e comunisti.

Sull’argomento il quotidiano Il Messaggero ha riferito: “A far nascere il bisogno a Meris Corghi di parlare pubblicamente è l’eredità ricevuta in punto di morte da una anziana zia, la quale a sua volta raccolse le ultime parole del partigiano Corghi, e la confessione che ad uccidere il prete era stato lui e che si pentiva per quello che aveva commesso”.

In quel frangente i partigiani costrinsero Rolando a scavarsi la fossa e lo trucidarono nel bosco. Successivamente comunicarono il luogo della sepoltura al padre ed al cappellano, don Alberto Camellini.

La cerimonia odierna si è svolta alla pieve di San Valentino di Castellarano (Reggio Emilia), presieduta dal Vescovo Mons. Massimo Camisasca.

Sull’omicidio è stato prodotto anche un Docufilm di Riccardo Denaro.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*